L’esperienza di Giulia a Zanzibar
Torno con la pelle più scura, i capelli spettinati, il sorriso più grande ed una valigia in meno.
Ho lasciato lí tutto quello che potevo ed ho riempito il bagaglio di artigianato locale cercando
di contribuire ancora un po’ di più.
Mi avete affidato i vostri vestiti, i farmaci, i giochi e tutto é arrivato a destinazione nei villaggi più remoti
di Zanzibar.
Perché si, Zanzibar non é solo il resort, il villaggio turistico o le meravigliose spiagge bianche.
Ho visto la maggior parte dei turisti varcare le porte dei resort e rimanere lí dentro per settimane intere, confinati in quello sguardo verso quest’isola che invece, internamente, é piena di bellezza.
Io la bellezza l’ho vista negli occhi dei bimbi che ci guardavano incantati per delle bolle di sapone, l’ho vista nelle loro mani che cercavano le nostre.
L’ho vista nell’immediato abbandono delle donne in gravidanza che si stendevano una dopo l’altra sui nostri lettini senza sapere minimamente cosa stessimo facendo.
L’ho vista nella titubanza iniziale degli uomini e degli anziani del villaggio che si é trasformata subito
in fiducia verso di noi dopo che ne avevamo trattato uno solo che, evidentemente, ha detto a tutti loro che stavamo facendo qualcosa di bello.
Ed infine l’ho vista nella semplicità con cui vivono le loro giornate giocando con una manciata di sassolini e correndo dietro ad una ruota con un bastone e porterò con me da questo viaggio la vostra lentezza,
la vostra calma, la vostra musica e questo tempo che lí sembra assumere un’altra forma.
Grazie per questa enorme lezione di vita.
Asante sana, Hakuna Matata
Giulia Pisciarelli D.O.