La bellezza di svolgere la nostra professione mettendola al servizio di chi ne ha più bisogno è un’occasione da non perdere.

Quando si fa del volontariato è un errore pensare di fare qualcosa di cui godono solo altri.
Quando agiamo per un bene comune senza aspettarci frutti abbiamo la possibilità di sviluppare una sensibilità maggiore nei confronti del prossimo e possiamo esercitare quello che si intende per vero “ascolto”.
Si agisce in un contesto del tutto diverso da quello a cui siamo abituati e cambiano i presupposti della richiesta di aiuto: proprio per questo può avvenire un cambiamento radicale nella nostra consapevolezza e quello che stiamo facendo diventa un’azione nobile indirizzata a fini evolutivi, oserei dire spirituali.

Il volontariato diventa quindi il primo e l’ultimo passo del nostro principio evolutivo; evento in cui esercitiamo una vera e propria donazione e questo Dono è l’offerta di SE.  Eseguito in questo modo il nostro servizio diventa a tutti gli effetti una disciplina che ci permette una purificazione della mente, una comprensione maggiore dei principi osteopatici al lavoro ed una riscoperta dei valori fondamentali di scambio dell’essere umano.